Luigi Chiatti: il Mostro di Foligno
Luigi Chiatti, nato Antonio Rossi il 27 febbraio 1968 a Narni, è noto alla cronaca nera italiana come il Mostro di Foligno, soprannome attribuitogli dai media dopo gli omicidi di due bambini tra il 1992 e il 1993.
Infanzia e adozione
Chiatti venne abbandonato alla nascita dalla madre biologica e trascorse i primi anni in un brefotrofio. Poco prima di compiere sei anni, fu adottato dalla famiglia Chiatti di Foligno, cambiando il suo nome in Luigi Chiatti.

Gli omicidi
Il 4 ottobre 1992, il piccolo Simone Allegretti, di appena quattro anni, scomparve nella campagna tra Foligno e Bevagna. Due giorni dopo, il suo corpo fu ritrovato strangolato e accoltellato. Poco prima del ritrovamento, un biglietto firmato “il Mostro” venne rinvenuto in una cabina telefonica a Foligno, in cui l’assassino rivendicava l’omicidio e annunciava di voler colpire ancora.
Le indagini si complicarono con falsi sospetti, tra cui Stefano Spilotros, un giovane che si autoaccusò senza essere il vero colpevole. Anche un operaio di Macerata si tolse la vita, lasciando un biglietto in cui dichiarava di essere il Mostro.
Il 7 agosto 1993, l’assassino colpì di nuovo: il tredicenne Lorenzo Paolucci venne ucciso a coltellate e il suo corpo ritrovato in un dirupo. Seguendo la scia di sangue, gli investigatori risalirono alla residenza estiva della famiglia Chiatti, dove arrestarono Luigi. Il giovane confessò entrambi gli omicidi.
Il processo e la condanna
Il 1º dicembre 1994 iniziò il processo contro Chiatti, che il 28 dicembre venne condannato a due ergastoli. Tuttavia, l’11 aprile 1996, la Corte d’Assise d’Appello di Perugia riformò la sentenza, riconoscendolo semi-infermo di mente e riducendo la pena a 30 anni di carcere. Il 4 marzo 1997, la Cassazione confermò la condanna, rendendola definitiva.

La detenzione e l’internamento
Chiatti ha scontato la sua pena nel carcere di Prato, dove richiese due volte dei permessi premio, entrambi negati. Nel 2009 circolò la voce di una sua breve uscita dal carcere, ma i suoi legali smentirono la notizia.
Il 3 settembre 2015, scontata la pena, fu trasferito in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) a Capoterra, in Sardegna, a causa della sua pericolosità sociale. Nel 2018, il Tribunale di Sorveglianza di Cagliari prorogò il suo internamento, ritenendo ancora concreto il rischio di recidiva.
Ad oggi, Luigi Chiatti rimane sotto osservazione, con il sistema giudiziario che monitora costantemente la sua eventuale pericolosità.
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Scrivo e sono content creator True Crime su Youtube , canale SCARLETT NOIR.
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