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Il numero di sospetti coinvolti nei saluti romani durante le commemorazioni per la strage di Acca Larentia è aumentato. La Polizia di Stato ha identificato e denunciato altre 14 persone. Il processo di identificazione è stato cruciale e si è basato molto sull’analisi di numerosi video a disposizione della Digos e della polizia scientifica.

Anche il contributo investigativo della Digos di altre questure d’Italia ha avuto un ruolo importante nel determinare l’identità degli individui. Molti attivisti del movimento Casapound si erano riuniti nella capitale per l’evento. Tra i 14 indagati non ci sono solo militanti romani ma anche persone provenienti da Avellino, Caserta, Napoli e Forlì-Cesena.

Le indagini per scoprire l’identità di altri individui coinvolti nell’atto sono ancora in corso. Con i 14 indagati di oggi, il numero totale di persone indagate dalla Polizia di Stato è salito a 19. Sono accusati di promozione del fascismo.

Acca Larenzia, cosa è successo il 7 gennaio

Il 7 gennaio, in centinaia hanno alzato il braccio destro nel consueto saluto “presente” al cielo. Si sono riuniti davanti alla sede del Tuscolano per commemorare i camerati Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi 46 anni fa da un’organizzazione terroristica di estrema sinistra.

Alle 18:00, i nostalgici dei gruppi neofascisti hanno intonato il “Presente!” con il saluto romano davanti a quella che fu la sede del Movimento Sociale Italiano nel 1978. Non si tratta di un evento nuovo: Il saluto romano è un punto fermo di ogni commemorazione del 7 gennaio.

L’anno scorso, le braccia tese hanno fatto la loro comparsa anche al Tuscolano. E così accade ogni anno.
Quest’anno il caso è esploso con la pubblicazione di un video oggettivamente impressionante. Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica, ha postato il filmato dei saluti romani su X.