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Con l’inizio dell’estate, si fanno sempre più numerosi i contagi da Covid-19.

A complicare le vacanze degli italiani ci ha pensato la variante Omicron 5 che, nonostante il rialzo delle temperature, è considerata molto più contagiosa rispetto alle precedenti. Basti guardare i dati del Ministero della Salute, che registrano un tasso di positività del 27%, con circa 504 casi ogni 100mila abitanti. Non sorprende, dunque, che gli esperti abbiano valutato un ritorno a quota 1 milione di italiani positivi al Coronavirus.

Omicron 5, seppur più contagiosa, è tuttavia meno letale: finora i decessi sono stati influenzati da altre patologie. A riprova della più prepotente carica virale della suddetta variante, il periodo di incubazione è sceso ad appena 72 ore. Segno che il virus è nuovamente mutato, come ha sottolineato il primario di virologia dell’ospedale di Pisa, Mauro Pastello. “Il virus è cambiato. Ormai è un’infezione respiratoria. Infatti resta nelle alte vie respiratorie e, a parte i casi di persone fragili, non scende ai polmoni”.

La maggiore trasmissibilità del virus è direttamente proporzionale ai livelli di viremia nel sangue: una volta raggiunto il picco, la carica virale si attenua progressivamente. Possono volerci 4-5 giorni, durante i quali si manifestano i primi sintomi, tranne nei casi degli asintomatici o dei contagiosi tardivi, che possono trasmettere il virus anche dopo 10-15 giorni. Trascorsi 3-4 giorni dall’inizio, si cominciano a sviluppare gli anticorpi, che portano alla scomparsa dei sintomi e all’avvia della guarigione.

Per quanto concerne i sintomi, ritroviamo febbre, dolori muscolari e congestione nasale, la cui durata può variare dai sette ai dieci giorni, a seconda dell’età e del quadro clinico del soggetto. Anche l’infezione da Omicron 5 può diventare cronica, con conseguente sviluppo del Long Covid che può protrarsi per mesi.

Come difendersi da Omicron 5

Alla luce di ciò, restano indispensabili i vaccini, le mascherine al chiuso e l’isolamento domiciliare per i positivi. Con riguardo ai primi, è probabile che il prossimo autunno arrivino quelli più efficaci contro Omicron. Occorre però che questi arrivino il prima possibile, come sostenuto dalla Fondazione Policlinico Universitaria Agostino Gemelli di Roma. Presso la sua unità di Day Hospital, si è rilevato che tutti i pazienti ospedalizzati per Omicron 5 hanno mostrato una compromissione della funzione polmonare tre mesi dopo la fase acuta.

“Questo virus ce lo porteremo dietro per un bel po’ di anni ma in ogni caso abbiamo degli strumenti che prima non avevamo, come i vaccini e gli antivirali”. Lo ha dichiarato Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano.