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Il malfunzionamento dell’ascensore in quella palazzina di Fasano è costata la vita a Clelia Ditano, una ragazza di appena 25 anni. Le dinamiche dell’incidente restano ancora da chiarire; non è da escludere che la ragazza fosse distratta e non avesse visto che l’ascensore, a seguito dell’apertura delle porte, non era presente, causando la caduta nel vuoto della giovane. Emerge però un retroscena da parte del padre della vittima che, a Il Messaggero, avrebbe rivelato come non sia stato un episodio isolato. L’uomo racconta infatti che già in precedenza anche la moglie – che per giunta si trova in sedia rotelle – ha schivato per un soffio lo stesso esito con la stessa dinamica. Eppure, il padre afferma anche come l’impianto risultasse recentemente revisionato e che nessuna problematica fosse emersa.