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Un ragazzo di diciannove anni si è buttato tra le acque del fiume Enza senza poi riemergere: i sommozzatori, dopo ore di tentativi, hanno sospeso le ricerche.

Il giovane si trovava insieme ad amici per una grigliata nei pressi di San Polo quando ha deciso di provare la pazzia del tuffo: il fiume, però, era molto movimentato e ricco di mulinelli.
Gli amici del ragazzo, intenti a riprendere coi cellulari l’impresa del 19enne, hanno dovuto consegnare i telefoni ai carabinieri per chiarire ogni dubbio sulla dinamica e sull’esito del tuffo.
Le ricerche del 19enne hanno richiesto un impiego massiccio di tempo e uomini: i sommozzatori dei vigili del fuoco e la protezione civile hanno controllato fino a tarda serale le zone limitrofe, senza successo.
Nessun esito ha dato anche il controllo dell’elicottero dei pompieri e l’utilizzo di torri faro per illuminare le sponde del fiume Enza.
La situazione idrogeologica del fiume, tra le piogge dei giorni scorsi e la violenza delle correnti, ha portato i sommozzatori allo stop momentaneo delle ricerche, che riprenderanno non appena si calmeranno le acque.

Aleggia lo sconforto tra gli amici e i familiari del ragazzo: nato in Ucraina, il giovane Giustino Danilo Colella è arrivato in Italia da piccolo insieme alla mamma, Nataliya Kravchenko.
Orfano di padre, il ragazzo faceva l’idraulico ed era “pieno di gioia, un bravo ragazzo, bello e bravo”, come descrive sua madre ai giornalisti accorsi a Reggio.
La speranza che Giustino sia ancora vivo è flebile ma viva nell’animo della madre, che ha subito la perdita del marito e ora affronta l’ennesimo torto di un destino crudele nei confronti dell’adorato figlio minore.