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Nella Casa Bonus Pastor, una pensione nel territorio Vaticano in via Aurelia, si è consumata una tragedia che ha lasciato molti interrogativi irrisolti. Un giovane americano di 21 anni è stato trovato senza vita nel bagno della sua camera giovedì scorso. L’evento, inizialmente ipotizzato come un suicidio, ha sollevato una serie di dubbi a causa delle circostanze poco chiare che circondano il tragico episodio.

Il ragazzo, ospite della pensione insieme a due altri compagni mentre frequentava un corso di aggiornamento a Roma, è stato scoperto nel bagno della sua stanza. L’autopsia è stata eseguita presso il Policlinico Gemelli per cercare di chiarire le cause precise della sua morte.

Contraddizioni ed ipotesi

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, la dinamica iniziale sembrava suggerire un gesto estremo da parte del giovane, che si sarebbe impiccato utilizzando il cavo del caricabatterie del computer. Tuttavia, il peso del ragazzo, circa 100 chili, solleva dubbi sulla fattibilità di un simile metodo. Inoltre, un messaggio inviato ai suoi genitori la sera prima, nel quale esprimeva la sua felicità nel rimanere a Roma, sembra contrastare con l’ipotesi del suicidio.

Versioni contrapposte

Uno dei compagni di stanza ha dichiarato agli inquirenti che il ragazzo aveva tentato un approccio omosessuale la sera precedente, scatenando una discussione o addirittura una lite tra di loro. Tale situazione ha portato i due compagni di stanza a decidere di passare la notte fuori dalla pensione, evitando di rientrare nell’alloggio condiviso.

La famiglia del giovane esclude categoricamente l’ipotesi del suicidio volontario, sottolineando il bisogno di ulteriori indagini per comprendere appieno quanto accaduto. Le autorità stanno indagando anche sull’eventualità di istigazione al suicidio, considerando tutte le possibilità per far luce sulla morte del ventunenne.

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