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Nella serata di mercoledì 3 luglio, i carabinieri di Brescia hanno effettuato perquisizioni nella casa di Giacomo Bozzoli e dei suoi parenti a Soiano del Lago, in provincia di Brescia. Il 39enne è in fuga dopo la condanna all’ergastolo, pronunciata dalla Corte di Cassazione, per l’omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno (Brescia), avvenuto l’8 ottobre 2015. Le forze dell’ordine si sono recate a casa sua dopo la lettura del dispositivo, ma non lo hanno trovato.

Trovati smartphone nella casa

Bozzoli è scappato con la compagna e il figlio di nove anni. Ieri sera, i militari hanno perquisito sia la sua abitazione che quelle di alcuni familiari, sequestrando numerosi smartphone che verranno esaminati per cercare elementi utili a ricostruire i movimenti del 39enne. Su di lui pende un mandato d’arresto internazionale ed è ricercato in tutto il mondo.

L’ultimo percorso registrato di Giacomo Bozzoli

Ieri, il suocero di Bozzoli ha affermato che potrebbe trovarsi in una località della Francia. Alcuni vicini hanno detto di non vederlo da giorni. Gli investigatori credono che sia scappato a bordo della sua Maserati e che si trovi in qualche Paese al confine con l’Italia. Dall’analisi delle telecamere installate sul territorio bresciano, è emerso che il portale di Manerba del Garda ha registrato il passaggio della sua automobile alle 5:53 del 23 giugno. Poco dopo, intorno alle 6:00, lo ha registrato anche il portale a Desenzano del Garda. Entrambi i comuni sono nella provincia di Brescia e poco distanti da Soiano del Lago.

Le parole del suocero di Bozzoli

Il suocero di Bozzoli ha esortato il compagno di sua figlia a costituirsi. “Questa vicenda mi sta distruggendo. Mi auguro che il compagno di mia figlia si costituisca al più presto per il bene suo, ma soprattutto per quello di mia figlia e del mio nipotino”, ha detto attraverso l’avvocato Massimiliano Battagliola. “Per quanto mi riguarda, posso solo dire che nella vita ho sempre lavorato onestamente e rispettando la legge. Per questa ragione, mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti perché credo che questa sia la cosa migliore per tutti. Spero che la vicenda si concluda il prima possibile“.

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