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Camminava sola sul Grande Raccordo Anulare (GRA) e, fermata dai vigili, ha raccontato: «Ho preso un brutto voto a scuola, ho litigato con mia madre che mi ha abbandonata qui». Sembrava una storia drammatica quella in cui ieri mattina, martedì 28 maggio, si sono imbattuti i vigili di Roma.

Sembrava, perché, una volta partita la denuncia per la madre, una donna italiana di 40 anni, la ragazzina ha ritrattato tutto. «Ho inventato ogni cosa, non ho preso un brutto voto e dall’auto sono scesa volontariamente», ha confessato ai vigili.

La dinamica

Tutto è iniziato quando la sedicenne è stata notata ieri da una pattuglia del gruppo SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) della polizia locale mentre si aggirava a piedi sul Grande Raccordo Anulare, nel tratto adiacente alla galleria Appia. Gli agenti sono intervenuti per capire cosa stesse succedendo e per offrire assistenza alla giovane.

Avvicinata dai caschi bianchi, la ragazza ha raccontato di essere stata fatta scendere dall’auto della madre durante un litigio. Gli agenti l’hanno assistita e rifocillata, successivamente denunciando la madre all’autorità giudiziaria per maltrattamento di minore. La denuncia sembrava ben motivata fino a quando, a distanza di 24 ore, la ragazza ha cambiato versione, scagionando la madre. Ha spiegato di essere scesa lei volontariamente dall’auto durante la lite.

Il segretario romano del sindacato Sulpl ha colto l’occasione per ribadire la necessità di maggiori tutele e risorse per la categoria. «Ancora una volta sono i caschi bianchi, ormai forza e presenza prevalente nei territori metropolitani, a intervenire su fenomeni di sicurezza urbana e fragilità sociali di una capitale sempre più problematica», sottolinea Milani. «Il governo non tardi a varare una legge di riforma della categoria che dovrà essere ben più coraggiosa di quella allo studio. Quanto all’amministrazione capitolina, aumenti gli sforzi per colmare il vuoto in organico di oltre 3000 unità».

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