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Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, è stata arrestata in Pakistan. La donna, 51 anni, era stata condannata all’ergastolo dalla Corte di Assise di Reggio Emilia a dicembre per l’omicidio della figlia, avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 a Novellara. Nazia Shaheen era latitante dal giorno in cui era tornata in patria insieme al marito, subito dopo il delitto.

Mandato di Cattura Internazionale

Un mandato di cattura internazionale era stato emesso su Nazia Shaheen, che è stata rintracciata in un villaggio ai confini con il Kashmir. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione tra Interpol e la Polizia Federale pachistana.

Dettagli dell’Omicidio

L’indagine della Procura e dei carabinieri ha portato alla condanna di Shaheen. La Corte di Assise di Reggio Emilia ha stabilito che Saman Abbas non è stata uccisa per essersi opposta a un matrimonio combinato o forzato, contrariamente a quanto si pensava inizialmente. Le motivazioni della sentenza affermano che gli imputati, Abbas Shabbar e Shaheen Nazia, hanno “letteralmente accompagnato la figlia a morire” e non escludono che la madre possa essere stata l’esecutrice materiale dell’omicidio.

Svolgimento dell’Indagine e Collaborazione Internazionale

L’arresto di Nazia Shaheen è stato possibile grazie alle attività investigative svolte in collaborazione con le autorità internazionali. La localizzazione della latitante è avvenuta in una regione remota del Pakistan, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze dell’ordine di diversi Paesi.

La Sentenza della Corte di Assise

La Corte di Assise di Reggio Emilia ha chiarito che Saman Abbas non è stata vittima di un delitto d’onore legato al rifiuto di un matrimonio forzato. La sentenza ha sottolineato la responsabilità dei genitori, che hanno attivamente partecipato all’omicidio della giovane. Le motivazioni della Corte non escludono che Nazia Shaheen possa essere stata direttamente coinvolta nell’uccisione della figlia.

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