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Ministro Valditara: “50 Mila giovani gli ikikomori italiani. Giovanissimi chiusi a casa sui social, c’è anche gioco d’azzardo”. Ikikomori deriva dal giapponese significa “stare in disparte”.

50 Mila ragazzi da oltre 6 mesi sono chiusi a casa, sono sui social, isolati: anche in Italia il fenomeno si sta sviluppando, ma è già diffuso in Giappone, Ragazzi che si autonomamente si recludono. Il dato lo ha fornito il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, alla conferenza stampa sulla Relazione annuale al Parlamento del fenomeno delle tossicodipendenze. Il ministro ha evidenziato i dati dell’ultimo rapporto Ocse sulle conseguenze molto serie che hanno l’abuso del cellulare e dei social media per quanto riguarda l’attenzione e il rendimento scolastico.

Uno studio Unesco – sottolinea Valditara – offre dati drammatici sulla carenza di attenzione, l’abuso del cellulare, la fantasia e la creatività. Gli studi mettono in evidenza come gli stati d’ansia, depressivi, e di isolamento sociale siano sempre più legati alla dipendenza dai cellulari. Il 45% dei ragazzi riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo, 1 milione e 300 mila ragazzi hanno giocato d’azzardo nel corso del 2023.

Valditara, 50 mila ragazzi italiani sono ikikomori

Più di 50 mila ikikomori si ritirano dalla vita sociale e dalla scuola, i numeri sono costantemente in crescita. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato i risultati di una ricerca preoccupante sulla generazione Z, i nati tra il 1997 e il 2012, Lo studio concentrandosi sulla fascia d’età 11-17 anni, ha identificato migliaia di ragazzi che si ritirano dalla vita sociale per lunghi periodi rinchiudendosi in casa. Le cause possono essere diverse: fattori caratteriali (sensibilità, inibizione sociale), familiari (assenza del padre, iperprotettività materna), scolastici (bullismo, rifiuto della scuola) e sociali (pressione sociale, visione negativa del mondo).

La dipendenza da internet non è la causa principale dell’essere hikikomori, ma sicuramente è la conseguenza dell’isolamento. I giovanissimi che si ritirano dalla vita sociale trovano nella rete il modo per scappare dalla realtà e sentirsi meno soli.

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