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Piu’ va avanti il racconto e più la cosa si fa’ interessante, tanto che diventa difficile dover di volta in volta, interromperlo per poi riprenderlo, verrebbe voglia di trascriverlo tutto d’un fiato, “Si diceva, sottolineando particolari e dettagli, che donna Rosa aveva sposato Scarpetta, dopo di essere stata l’amante di Re Vittorio Emanuele II.

Una storia d’amore breve che veniva raccontata così: un giorno Re Vittorio Emanuele, in vena di farsi una passeggiata salutare in carrozza per le vie di Napoli, passando per via Posillipo, notando affacciata ad un balcone la bella Rosa de Filippo, se ne invaghì di colpo, la chiede a palazzo e …… l’ebbe! Come una favola dei libri antichi. Una favola, comunque, che si conclude felicemente (come del resto si concludono tutte le favole) quando il giovane Eduardo Scarpetta, applauditissimo attore Sancarliniano, qualche tempo dopo, invaghitosi anch’egli della bella e giovanissima Rosa de Filippo la sposò e quando il “regale figlio della colpa” venne alla luce …lo legittimo’, imponendogli il festoso nome di “Domenico”.

Un gesto certamente nobile, seppure dettato da un sincero sentimento d’amore, quello di soccorrere una povera giovanetta caduta nell’inganno e di poter diventare una seconda “Madame de Maintenon” Regina segreta d’Italia. Si, un gesto nobilissimo, seppur accompagnato, come malignamente si diceva in giro, da un ricco assegno bancario di lire 25.000, uscito dagli uffici amministrativi di Casa Reale. Una somma, si diceva, che al giovane attore Sancarliniano andò a segno giusto per poter prendere il vecchio San Carlino in gestione, rinnovarlo, formare una compagnia propria di attori napoletani tra i più quotati della piazza e continuare la sua prestigiosa carriera artistica nei comicissimi panni di “Sciosciammocca”. Verità? Bugie? Calunnie? Invidia? Pettegolezzi? Dicerie? Fantasticherie maligne? io non posso affermarlo ma, la “favola” a me, così me la raccontavano, LO GIURO!! .

Teatro

Su questo frivolissimo avvenimento si raccontava anche questo aneddoto, tempo dopo il suo matrimonio, a Scarpetta una sera a Napoli, mentre recitava, uno del pubblico dal loggione, in vena di fare dello spirito, in verità inopportuno, gridò “Onn’Edua’, tenute e corn…!!” ma, Scarpetta, pronto , rispose “…si ma, so’corna d’oro!!”. Il pubblico divertito, si schiaro’ dalla parte dell’amato Sciosciammocca, costringendo il volgare disturbatore a lasciare la sala del teatro. Tutto ciò, se è vero, dimostra quanto i Napoletani amassero Scarpetta attore, tanto da perdonargli qualsiasi atto egli commettesse nella sua vita privata. “Si, i napoletani avevano per lui una grande ammirazione, ed io posso testimoniarlo.

Rammento quando da piccolo mi conduceva con lui in carrozza per le strade di Napoli, per fare delle compere, la gente, al passaggio della vettura padronale, faceva ala sui marciapiedi applaudendo e gridando, ” Onn’Eduard bell…pe’ cient’ann “, oppure, ” Onn’Edua’, Quant sit bell” e altre frasi elogiative del genere. Lui sorridendo salutava a destra e a sinistra con molta cordialità.

Buon teatro , nel prossimo articolo …….