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Attacco contro attacco. Questa sembra essere la linea che Israele ed Iran stanno adottando. Il 1° aprile Israele lancia un missile contro una palazzina della sede diplomatica iraniana a Damasco. Nell’attacco perdono la vita 7 funzionari iraniani tra cui alcuni dirigenti delle forze IRGC (Islamic Revolutionary Corp Guard). Tra questi un alto capo militare. L’Iran aveva promesso una risposta nei tempi e modi appropriati.

La notte tra il 13 e 14 aprile la risposta c’è stata. Una pioggia di droni, missili da crociera e balistici vengono lanciati verso Israele; sono circa 300. Anche gli Houthi dallo Yemen e gli Hezbollah dal sud del Libano lanciano dei droni. Il 99% di tutto ciò che è stato lanciato viene abbattuto dalla difesa aerea Israeliana. L’Iron Dome israeleino ha mostrato la sua efficacia. Ma anche i Patriot, gli Arrow e gli aerei intercettori. Alla difesa di Israele contribuiscono pure gli aerei Americani, Francesi e Inglesi. Ed anche la Giordania da un’aiuto abbattendo dei droni che hanno sorvolato il suo spazio aereo. Un successo dunque della difesa Israeliana e perciò da molti vista come una propria e vera vittoria. Tanto che il presidente americano dice al Primo Ministro di Israele di tenersi il successo e non reagire col pericolo di innescare una escalation.

Gli iraniani consideravano la questione chiusa se Israele non avesse risposto. Ma quest’ultimo, che fa della sua sicurezza una questione di vita e sopravvivenza, non ha dato ascolto ne agli USA ne ad altri. Questa notte l’attacco, forse atteso ma non così presto, sul suolo dell’Iran. Nelle notte sono stati lanciati alcuni droni nella provincia di Isfahan e Tabriz. Gli Israeliani hanno scelto, simbolicamente, il giorno del compleanno della guida suprema Khamenei. Tutti abbattuti i velivoli secondo le dichiarazioni iraniane e senza nessun danno arrecato alle infrastrutture delle aree. Sembra che comunque dei danni alla base militare di Esfahan ci siano. C’è chi mette in dubbio che i droni siano partiti da Israele ma che il lancio sia avvenuto dall’interno del territorio iraniano, o anche dal Kurdistan iracheno. E c’è anche chi, il capo dell’esercito iraniano, definisce “assurde” le informative che vogliono identificare Israele come capace di tali attacchi.

Per ora possiamo dire che se l’attacco è confermato come di Israele allora siamo di fronte ad un dubbio: quale sarà la prossima mossa dell’Iran!

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