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Ritorna uno degli eventi più attesi, con l’edizione numero ventiquattro del Comicon, Salone del fumetto e dell’intrattenimento a ventisei anni dalla sua fondazione e sospeso causa pandemia nel 2020 e 2021 e poi nel 2022 con limitazioni al numero di ingressi. Quest’anno, come accaduto lo scorso anno, ci si aspetta il pienone, visto che biglietti e abbonamenti sono andati esauriti rapidamente. I numeri di quest’anno sono: 170 mila visitatori, più di 350 espositori e 100 mostre, diverse centinaia di eventi e migliaia di professionisti accreditati in tutti i settori per una fiera che ne contiene all’interno quasi un’altra decina. 

La manifestazione si conferma l’evento di maggior rilievo nel capoluogo campano, ed è ormai un punto di riferimento internazionale per i cultori delle varie correnti della cultura pop (fumetti, videogiochi, arte grafica, e tanto altro) che qui trovano pane per i propri denti in un vortice di crossmedialità, ed uno spettacolo per i semplici curiosi o non appassionati.

Vediamo da dove è partita, come si è evoluta e dove sta andando.

Eravamo alla metà anni ‘90, periodo di pieno fermento culturale: il fumetto sia nostrano sia straniero viveva una trasformazione radicale col moltiplicarsi delle opere nelle edicole e nelle fiorenti librerie specializzate di manga, nuove collane Italiane (Bonelli, bonellidi e non), comics Usa e la sempreverde industria sudamericana con tutta una serie di riviste e opere di supporto (la rivoluzione web era ancora lontana ma non troppo).

A farla da padrone erano soprattutto il Lucca Comics e l’ExpoCartoon romano (sostituito oggi dal Romics) e chi (come chi vi scrive) voleva respirare l’aria di una grande manifestazione dedicata al mondo della nona arte era costretto a viaggi non indifferenti.

Immaginate quindi nel 1998 la sorpresa nel vedere un simpatico omino sui manifesti disegnati da Lorenzo Mattotti che invitava ad un evento, il cui nome richiamava la quasi omonima manifestazione di San Diego, nella Napoli che, salvando qualche piccolo evento come la mostra su Hugo Pratt, aveva perso da vari anni i contatti con un mondo ad essa profondamente legato. Lungi dal riprendersi dalla sola presenza dell’evento, anche la location avrebbe continuato a stupire, con stand ed esposizioni poste all’interno di un castello, da sempre un topos dell’immaginario collettivo. I nomi degli ospiti in cartellone poi erano quelli delle grandi occasioni: Miguel Ángel Martín (autore spagnolo che la rivista LIFE definii come il miglior disegnatore europeo), Claudio Chiaverotti (nome forte della Bonelli a cui dobbiamo tra l’altro Brendon e Morgan Lost), Paolo Parente (illustratore di fama mondiale) e Giuseppe Palumbo (il papà di Ramarro).

Si iniziò col botto, ma i numeri dati dagli incassi, e tutta una serie di difficoltà logistico-organizzative per una manifestazione di nuovo tipo, stavano per affondare definitivamente un sogno appena nato. Ma così non fu.

L’edizione del 2000 si tenne a Villa Pignatelli con ospite di apertura il visionario d’oltralpe Enki Bilal e si ripartì con tante nuove speranze. La manifestazione diede buoni segni e già l’anno dopo si ritornò all’originaria sede di Castel Sant’Elmo, sulla collina del Vomero.

Anno dopo anno non solo gli appassionati ma anche i semplici curiosi cominciarono sempre di più ad affluire al Comicon e il passaparola, aiutato anche dalla rete in crescita in quegli anni, si diffondeva attraendo visitatori anche dalle altre regioni. Il richiamo era aiutato anche dagli ospiti sempre importanti che si davano appuntamento al Comicon; per citarne alcuni possiamo ricordare Go Nagai, a cui dobbiamo Mazinga Z, Goldrake, Devilman e tanti altri, Jean Giraud, in arte Moebius, a cui dobbiamo L’Incal, Arzach, Il Garage Ermetico; Sergio Toppi, compianto maestro nostrano del fumetto storico e non solo.

Altro punto forte del Comicon, già presente fin dalla prima edizione è il Premio, intitolato ad Attilio Micheluzzi, storico autore che ha vissuto a Napoli gran parte della sua vita artistica e non, scomparso prematuramente nel 1990. Qui una giuria, formata nei vari anni da esperti del settore (librai, editori, autori ecc.) spesso affiancati da elementi “laici” (registi cinematografici, attori, scrittori) assegna in premio per varie categorie (miglior serie, miglior sceneggiatore, ecc.) una targa raffigurante Petra Chérie, intrepida spia francese che combatte i tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale nata dalla penna di Micheluzzi.

L’impianto originale ha visto poi affiancarsi in seno alla manifestazione ulteriori iniziative come la rassegna Imago dedicata ai temi sociali tramite opere realizzate ragazzi delle scuole e votate dagli stessi spettatori, o il Cosplay Player Challenge, dedicata al fenomeno del Cosplayer (termine che viene dall’inglese ed è la crasi di costume player) che in modo riduttivo possiamo descrivere come una sorta di travestimento interpretativo da parte di appassionati (qualcuno poi diventato professionista del settore) di personaggi di fumetti, cartoni animati ma anche provenienti da cinema e serie tv.

L’attuale sede, la Mostra d’Oltremare, dapprima ha affiancato Castel Sant’Elmo, in seguito l’ha sostituita. È più idonea ad accogliere le migliaia di visitatori in numero via via crescente: gli spazi crescono, aumenta il prestigio della manifestazione che diviene così di richiamo anche per gli appassionati stranieri.

Gli ospiti di quest’anno sono notevoli, li vedremo sui vari palchi e negli stand, e qui possiamo solo limitarci a farrne un breve elenco.

Partiamo dall’autore del poster ufficiale, il disegnatore canadese di origine filippina Mike Del Mundo. Attivo in Marvel è noto per le spettacolari copertine come quella della serie vincitrice del Premio Eisner The Vision di Tom King, che ha ispirato la serie Tv Wandavision. Un intera mostra al Comicon, The Mundo of Mike, è dedicata al suo lavoro. Tornando a il manifesto di quest’anno rappresenta un essere umano senza paura, del quale non vediamo il volto, colto nell’azione di “domare il magma” simbolo della creatività, come un nuovo argonauta in missione verso lo sconfinato universo delle idee e dell’immaginario.

Ogni anno il COMICON celebra un Magister, una figura di riferimento tra i grandi maestri del fumetto italiano, che mette al centro di mostre, incontri e altre attività del programma festivaliero; quest’anno è ricoperto da Igort, uno dei fumettisti italiani più noti e influenti nell’intero panorama mondiale; al secolo Igor Tuveri, è autore di fumetti, illustratore, saggista, sceneggiatore, musicista, autore e conduttore radiofonico, editore e regista. Nutrendosi di lunghe permanenze in Giappone e nei paesi dell’ex Unione Sovietica, ha maturato uno stile espressivo che unisce la peculiarità del graphic novel, di cui è maestro riconosciuto, e del graphic journalism, diventando una voce tra le più originali del panorama artistico internazionale. Ha scritto e disegnato graphic novel pluripremiate, tra cui: Quaderni russi, Quaderni ucraini, Quaderni giapponesi, 5 è il numero perfetto, quest’ultima diventata poi il primo lungometraggio diretto dallo stesso Igort premiato con un David di Donatello e un Nastro d’argento.
È stato il primo occidentale a pubblicare un manga in Giappone. Le sue opere sono tradotte in 26 lingue e i suoi lavori sono stati esposti New York, Tokyo, Shanghai, Parigi, Ginevra, Milano, Venezia. Premiato nel 2016 al COMICON come migliore disegnatore e a Lucca Comics come migliore autore 2016, ha ricevuto anche il Premio Napoli per la diffusione della cultura italiana e il Premio Romics alla carriera nel 2017. Ha fondato e diretto la casa editrice Coconino Press. Attualmente è direttore editoriale di Oblomov Edizioni e della rivista Linus.

Vari gli ospiti giunti da ogni parte del mondo: da New York John Romita Jr., uno dei più grandi nomi storici della Marvel (così come il padre , John Romita Sr, che da poco ci ha lasciato). JRJr, come talvolta ama filrmarsi, ha una carriera lunga più di mezzo secolo, legata ad Amazing Spider-Man, Iron Man e alla realizzazione di serie entrate nel mito come Kick-Ass e World War Hulk.

Dal Regno Unito arriveranno David Lloyd e Glenn Fabry: il primo su testi di Alan Moore ha dato forma a V for Vendetta oltre ad avere lavorato su numerose serie di culto come Hellblazer, su testi di Grant Morrison e Jamie Delano, Storie di Guerra di Garth Ennis e Global Frequency di Grant Morrison; il secondo proviene dalla mitica rivista 2000 AD, e ha dato forma a Slaine, l’heroic fantasy scritto da Pat Mills. Ha lavorato sui citati Preacher ed Hellblazer, LOT 13 con Steven Niles e nel 2016 ha partecipato alla miniserie Predator vs Judge Dredd vs Aliens.

Dal Giappone avremo Hitoshi Sakimoto, autore di quasi 200 colonne sonore videoludiche e Yasumi Matsuno, sviluppatore di videogiochi, entrambi autori di Final Fantasy XII.

La star nostrana Lorenzo de Felici (Orfani, Drakka, Oblivion Song), ha realizzato Void Rivals, miniserie originale facente parte dell’Energon Universe. Energon è l’universo finzionale diretto da Robert “The Walking Dead” Kirkman, dove convivono franchise mitici degli anni ’80 come i Transformers e G.I. Joe e le cui opere, attese da nostalgici e nuovi appassionati, finalmente sbarcano in Italia per Saldapress.

Sarà presente inoltre la popstar Elodie con il maestro del fumetto erotico italiano Milo Manara che ha realizzato per lei la copertina del disco Redlight, in un evento al teatro Mediterraneo della mostra il giorno 26.

Dal 21 al 23 giugno 2024 partirà la seconda edizione dello spin-off settentrionale della manifestazione, il Comicon Bergamo, ospitato la Fiera di Bergamo 

Al termine della manifestazione, così come fatto lo scorso anno saranno annunciate le date dell’edizione del 2025.