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Emergenza idrica a Capri. Nella giornata di ieri, 22 Giugno, l’Isola è rimasta a ‘secco’ per un guasto della condotta di rifornimento dell’acqua a Castellamare di Stabia.

Per tamponare la situazione potenzialmente disastrosa, il sindaco caprese, Paolo Falco, ha diramato dalle prime ore della mattina un provvedimento emergenziale che consentiva lo sbarco sull’isola ai soli residenti.

Una decisione che ha mandato in tilt i porti di partenza presi d’assalto da una marea di turisti in procinto di partire in questo primo weekend d’estate.Solo nel pomeriggio il gestore idrico, la società Gori, ha reso noto che il problema era stato individuato e risolto, ma il servizio è stato ripristinato solo dopo le 18.

Il sindaco parla di “emergenza mai vista prima”, il prefetto di Napoli Michele Di Bari invece accusa la società responsabile dell’impianto idrico “chi ha la responsabilità del servizio idrico deve farsi carico di un piano B, soprattutto per le isole”.

Emergenza idrica a Capri

Tantissimi i disagi a Capri causati dalla rottura della condotta di Castellammare di Stabia. Non solo per i residenti, ma anche per i turisti. Diverse strutture ricettive hanno bloccato le prenotazioni e sono state costrette a mandare via gli ospiti perché non erano in grado di garantire i servizi essenziali. Difficoltà anche per ristoranti e bar, che in alcuni casi hanno dovuto chiudere in attesa del ripristino dell’acqua.

Unica eccezione il Grand Hotel Quisisana. Il noto albergo a cinque stelle ha potuto proseguire regolarmente la sua attività grazie a una cisterna molto capiente, che assicura un’autonomia di 3-4 giorni, dato che la struttura in origine era stata concepita per ospitare un ospedale.

Secondo quanto reso noto dalla società Gori, a causare il problema è stata una bolla d’aria che si è creata in seguito alla grossa falla, poi riparata, verificatasi giovedì scorso alla condotta adduttrice che serve sia l’isola di Capri che la Penisola Sorrentina.

Il Prefetto di Napoli ha anche annunciato che, per martedì prossimo, è convocata una riunione per integrare il piano di protezione civile con nuove misure.

“Ovviamente sarà la Gori a stabilire quali saranno queste misure – precisa – io immagino una nave cisterna ad hoc e delle autobotti che stiano lì sul posto. Al di là dei progetti di lunga durata, che riguardano lavori infrastrutturali e quant’altro, vanno ricercate soluzioni che nell’immediatezza possano sopperire a eventuali guasti”

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