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A distanza di settimane dalle elezioni Europee e Amministrative 2024 in alcune forze politiche restano forti le delusioni in seguito a i risultati sotto le aspettative che hanno generato, inevitabilmente, tensioni interne. Dopo il botta e risposta avvenuto nei giorni scorsi tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sul futuro del Movimento 5 Stelle, è il turno della Lega a fare i conti con i malumori. Già nel mese di aprile, in occasione del quarantesimo anniversario della fondazione del partito del Carroccio, lo storico leader delle camicie verdi, Umberto Bossi, aveva criticato aspramente Salvini asserendo che ci voleva un nuovo leader.

All’indomani delle elezioni Europee, dove la Lega ha raccolto il 9% dei consensi, un calo dovuto probabilmente alla decisione di essersi spostati troppo a destra, lo stesso Bossi aveva dichiarato di non aver votato per il suo partito ma di averne preferito un altro della coalizione di centrodestra non risparmiando, ancora una volta, il vicepremier Salvini dalle critiche. A svelare il voto del Senatur ci ha pensato l’ex deputato Paolo Grimoldi, il quale ha dichiarato che Umberto Bossi ha scelto Forza Italia.

Nella giornata di ieri, martedì 25 giugno, si è riunito il consiglio federale della Lega, presieduto da Matteo Salvini, dove sono state formalizzate le espulsioni dal partito di Grimoldi, che ormai da diverso tempo criticava la gestione Salvini sostenendo un ritorno alle origini della Lega, e il consigliere Regionale di Gabriele Michieletto. Nessun provvedimento, invece, per Umberto Bossi che resta nei ranghi del partito da lui fondato nel 1984.

Di seguito il comunicato della Lega in merito alle espulsioni di Grimoldi e Michieletto:

“Il consiglio federale della Lega ha deliberato di formalizzare alcune espulsioni, tra cui l’ex parlamentare Paolo Grimoldi e il consigliere regionale del Veneto, Gabriele Michieletto. Le segnalazioni sono emerse su indicazione dei territori, per tutelare lo straordinario e generoso impegno di migliaia di militanti che per troppo tempo hanno assistito a polemiche strumentali, inutili e dannose contro la Lega. Tutti i membri del consiglio federale si sono espressi a favore”.

Al termine del consiglio federale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, non ha rilasciato nessuna dichiarazione a riguardo.