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Oggi veneriamo San Bernardino Realino. Il sacerdote è nato il primo dicembre del 1530 a Carpi. è morto il due luglio del 1616 a Lecce. La commemorazione è ricordata dalla Chiesa il due luglio.

Nacque a carpi, ridente cittadina in provincia di Modena da Francesco Realino e da Elisabetta Bellentoni. La madre gli insegnò a Recitare il Rosario già da piccolo. Giovane d’ingegno e di cuore caritatevole. Studente a Modena, dove rischiò di prendere una cattiva starda ma seppe recuperare. Per assecondare il desiderio di Cloride, la donna amata, interruppe gli studi di medicina e si dedicò alla giurisprudenza. Umanista di gusto e di gran sapere. laureatosi in giurisprudenza, fu il podestà prima di Felizzano, poi a Cassine e in seguito a Castelleone, dovunque si fece amare per l’onestà la carità.

Con il tempo maturò in lui la vocazione religiosa. Gli eterni destini dell’uomo si affacciavano con insistenza alla sua considerazione. A Napoli la predica di uno zelante gesuita lo colpì profondamente che rivelò la divina chiamata, fino al punto di chiedere di divenire Gesuita. Divenne sacerdote, la fama di santo che andava crescendo a Napoli gli procurò richieste incessanti del ministero sacerdotale. Preferì le classi umili e sofferenti, si occupò con pazienza anche degli schiavi turchi addetti alle galere.

Oggi veneriamo San Bernardino Realino

I magistrati di Lecce si recarono alla Casa dei Gesuiti per pregare il Santo ormai anziano e quasi paralizzato, di accettare l’incarico e l’onore di essere il patrono della loro città in Paradiso. Si spense il 2 luglio 1616 all’età di 86 anni. in pratica: Impariamo a passare per le vicende di questo mondo senza essere vittime del suo spirito. Canonizzato nel 1947 a Roma da Papa Pio XII.

Preghiera:

Concedici, o Dio onnipotente, che dopo aver ammirato i santi esempi di carità, amore e pietà di S. Bernardino, per la sua intercessione siamo vivificati da quella carità, amore e pietà che innalza i cuori fino al cielo, ove speriamo di giungere per la tua misericordia.

Martirologio Romano:

A Lecce, san Bernardino Realino, sacerdote della Compagnia di Gesù, che rifulse per carità e bontà e, rigettati gli onori mondani, si dedicò alla cura pastorale dei prigionieri e degli infermi e al ministero della parola e della penitenza.

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