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Oggi veneriamo San Luigi Orione. Il sacerdote è nato il 23 giugno del 1872 a Pontecurone, è morto il 12 marzo del 1940 a Sanremo. La chiesa lo ricorda il 12 marzo.

In seminario Orione non fu un chierico come gli altri. La passione per i ragazzi male in arnese, che Don Bosco gli aveva trasmesso, gli fece fare cose diverse dal solito. Un’estate, quando i chierici tornavano in famiglia, Luigi chiese di restare. Il seminario era chiuso, il rettore gli mise a disposizione una stanzetta nel soffitto della cattedrale. Un giorno la porta della sua stanzetta si aprì per accogliere un ragazzino cacciato dalla scuola di catechismo perché turbolento. Qualche giorno dopo una frotta di marmocchi invase la soffitta del duomo, contenti di passare qualche ora con il chierico. Meno contenti furono i canonici, disturbati dai rumori provenienti dalla soffitta, fino al punto di decidere di chiudere l’oratorio.

Orione aprì un piccolo collegio per seminaristi poveri, con la benedizione del vescovo. L’iniziativa per un po’ funzionò, ma poi alcuni malintenzionati misero in giro la voce che il Santo fosse indebitato fino al collo. Il vescovo fu costretto a prendere delle precauzioni per non trovarsi nei guai. Orione si trovò da solo. Ma non mollò l’impresa. «Aiutati ché il ciel t’aiuta». La Piccola opera della divina provvidenza, una delle sue iniziative più incisive, nacque da quel collegio. Aveva all’epoca ventuno anni. Ed era ancora chierico, divenne sacerdote nel 1895.

la Piccola casa della divina provvidenza prendeva piede. Assieme ad Orione si aggregò un altro sacerdote, don Sterpi, suo futuro successore, l’iniziativa cresceva. Don Orione era un vulcano. La Casa della provvidenza divenne più di una, si affiancarono asili, scuole professionali, centri giovanili, ospedali. In Italia e fuori, in Brasile e Argentina. Troppo successo, per non suscitare negli invidiosi qualche sospetto, dove trovava i soldi quel prete? II suo castello era solido o poggiava su un mare di debiti? Perché non era mai in casa ma sempre in giro per il mondo?

Oggi veneriamo San Luigi Orione

Sospetti e altro ancora finirono raccolti in un dossier che monsignor Bandi dovette leggere, non ne fu contento. Chiamò don Orione, gli disse con tono che non ammetteva repliche: «La Piccola opera della divina provvidenza deve essere chiusa». Orione rispose obbedisco, ma tre mesi dopo l’Opera otteneva dal vescovo l’approvazione ufficiale, insieme alla raccomandazione di dare basi solide all’istituzione, perché non finisse travolta dai debiti, chiese ancora Orione di poter aprire una nuova casa a Borgonovo, nel piacentino, per ospitare i poveri, il vescovo diede la sua approvazione.

Nel 1908 Messina veniva rasa al suolo dal terremoto. Don Orione fu tra i primi a portare soccorso in nome del papa e della carità cristiana. Pio X lo nominò vicario generale della diocesi disastrata, un canonico gli offrì un materasso e una stanza. Orione cedette tutto a una famiglia senza casa e andò a dormire in un vagone ferroviario. Ancora il terribile terremoto della Marsica del 1915 lo vide prodigarsi in prima persona e con gesti di carità a volte al limite della legalità. 

Ebbe attestazioni di stima da importanti personaggi della chiesa, come monsignor Roncalli (Giovanni XXIII). il cardinale Pacelli (futuro Pio XII), prese parte al Congresso eucaristico di Buenos Aires come legato pontificio, e a chi gli chiedeva la benedizione rispondeva, indicando don Orione, compagno di viaggio: «Andate da lui, è un santo». Ai primi di marzo del 1940 si ammalò gravemente, chiese di essere portato a Borgonovo (Piacenza) in quella che considerava la più povera delle sue case, ma lo trasferirono nella sede di Sanremo, sperando che il buon clima fosse favorevole alla sua salute, si spense il 12 marzo. Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 26 ottobre del 1980 e Santo il 16 maggio 2004.

Martirologio Romano:

A Sanremo in Liguria, san Luigi Orione, sacerdote, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza per il bene dei giovani e di tutti gli emarginati.

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