• Tempo di Lettura:2Minuti

Oggi veneriamo Santa Cunegonda. L’imperatrice è nata nel decimo secolo presso Lussemburgo, è morta il 3 marzo del 1039 a Kaufungen, Germania. La commemorazione è ricordata dalla Chiesa il 3 marzo.

I genitori Sigfrido e Adesvige la educarono nelle virtù cristiane e negli insegnamenti della fede. Giovane fu data in isposa ad Enrico, duca di Baviera, che dopo la morte di Ottone III essendo stato eletto imperatore del Sacro Romano Impero pose la corona imperiale sul capo della sposa. L’incoronazione avvenne a Roma per opera di Papa Benedetto nell’anno 1014.

Cunegonda fece voto di verginità e attirò l’ira del demonio, che servendosi delle male lingue riuscì a diffamarla presso il re, che sospettò la moglie, fu quindi necessario l’intervento di Dio per ristabilire la pace coniugale. Cunegonda dopo numerose preghiere ottenne dalla divina misericordia di poter passare a piedi nudi su di un braciere senza riportare la minima scottatura. Al re a quel punto fu chiara buona fede della consorte e tornò la pace familiare.

Oggi veneriamo Santa Cunegonda

Mentre Cunegonda era intenta a fabbricare un monastero per le monache benedettine a Kaffungen, la morte venne a rapirle lo sposo. Trovandosi sola al mondo, si ritirò con le sante suore a cui aveva edificato il monastero e ne vestì la divisa. Sparì al mondo, santificò l’anima con il lavoro, la mortificazione e la penitenza. Si ammalò, rimase inferma ma non volle mai abbandonare il cilicio fino alla morte, quando il corpo venne portato a Bamberga e sepolto accanto al marito, molti miracoli vennero operati sulla sua tomba. Nel 1200 Papa Innocenzo III l’ascrisse nel numero dei Santi, era il 29 marzo.

In pratica: Meditiamo le parole del Signore: «Beati i mondi di cuore, perché essi vedranno Dio.

Preghiera:

Concedici, o Dio misericordioso, per intercessione della beata Cunegonda tua sposa fedele, di vivere umilmente e castamente e fa che per i meriti ed esempi di lei possiamo sempre servirti con profonda umiltà.

Martirologio Romano:

A Bamberga santa Cunegonda Augusta, che, sposata all’Imperatore Enrico primo, col consenso del marito conservò sempre la verginità, e, ricolmata di meriti per buone opere, con santa fine si riposò, e dopo morte risplendette per miracoli.

Seguiteci su https://www.facebook.com/persemprenews, https://twitter.com/home