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Oggi veneriamo Sant’Eustachio Placido. Il martire è nato a Roma nel I secolo è morto a Roma nel II secolo. La commemorazione è ricordata dalla Chiesa il 20 settembre.

Eustachio, chiamato Placido era di famiglia nobile. Meritò sotto l’imperatore Traiano il titolo di maestro della milizia. Un giorno mentre era a caccia, inseguiva un cervo che improvvisamente si fermò, a quel punto vide fra le sue corna un’immagine radiosa di Gesù Cristo che gli disse:

“Placido, perchè mi perseguiti?.  Ti sono apparso perchè voglio la tua salvezza. Io sono Gesù Cristo cui tu servi inconsciamente. Le tue elemosine sono salite fino a me ed io sono venuto a prendere te, mentre tu pensavi di prendere un cervo”. Dimmi chi sei, perchè io creda in te. Gesù rispose: ” Io sono il Creatore del Mondo, il tuo Redentore”. Placido, vinto dalla grazia, cadde in ginocchio esclamando : “Io credo, Signore, che tu sei il Creatore dell’universo e che converti chi è nell’errore”. Il Signore: “Se tu credi, istruisci la tua sposa e i tuoi figli, va’ dal Vescovo e chiedi di essere battezzato”. A mezzanotte si recarono dal Vescovo di Roma, il quale dopo aver innalzato al Signore un inno di ringraziamento, li battezzò imponendo a Placido il nome di Eustachio, alla sposa quello di Teopista ed ai figli i nomi di Agapito e Teopisto.

Oggi veneriamo Sant’Eustachio Placido

Eustachio, ritornato il giorno dopo, come gli era stato ordinato, sul luogo della visione, sentì predirsi quanto avrebbe dovuto Soffrire per la sua gloria. Poco dopo sostenne con pazienza gravissime calamità, tanto da essere ridotto in breve tempo alla miseria. Costretto a fuggire, con strazio si vide rapire nel viaggio la sposa e i figli. Oppresso da tante prove si nascose in una lontana regione finché confortato da una luce celeste, e chiamato da Traiano per una nuova impresa militare, fu eletto capo delle truppe dell’impero.

Durante una spedizione, arrivato a Roma ritrovò moglie e figli. L’imperatore, dopo aver cercato invano di fargli rinnegare la fede cristiana, lo espose assieme a moglie e figli ai leoni che si mantennero mansueti. l’imperatore irritato li fece rinchiudere in un toro di bronzo arroventato, dove morirono. l loro corpi, sepolti dai fedeli, vennero ritrovati e trasportati nella chiesa dedicata ai loro nomi.

Preghiera:

O Dio, che ci concedi di celebrare la festa dei tuoi santi martiri Eustachio e compagni, dacci di godere della loro compagnia nell’eterna beatitudine.

Martirologio Romano:

A Roma, commemorazione di sant’Eustachio martire, il cui nome è venerato in un’antica diaconia dell’Urbe.

Patrono di:

Acquaviva delle Fonti, Mordano, Ischitella, Tocco da Casauria, Poli, Sesto Campano, Torella dei Lombardi, Scanno, Belforte del Chienti, Campo di Giove.

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