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Arjen Robben compie oggi 38 anni, ripercorriamo la sua incredibile carriera, costellata di grandi successi ed anche cocenti delusioni

Leggenda– La carriera di Robben è costellata di successi. 28 i trofei nazionali conquistati, tra cui 8 campionati tedeschi. Non è da dimenticare la Champions League conquistata nel 2013, dove, nella finale contro i rivali del Dortmund, segnò il gol della vittoria all’89’. Per non parlare del suo marchio di fabbrica: partire dalla fascia destra, rientrare e tirare a giro col suo mancino; un particolare letale del suo stile di gioco. Insomma, per anni Arjen è stato uno dei migliori esterni al mondo, potendo contare su una velocità assurda, una tecnica unica e un dribbling incredibile. Ha solo il rimpianto del secondo posto al mondiale di Sudafrica del 2010.

Robben

Addio– Nel 2019, dopo 10 anni al Bayern Monaco, aveva detto addio al calcio. Si era però solo concesso un anno sabbatico perché, infatti, nel 2020 era tornato a solcare i campi di calcio ritornando al Groningen, squadra che lo aveva lanciato e fatto esplodere. Ma il 15 luglio dello stesso anno, dopo una stagione in Olanda, aveva annunciato il suo ritiro. Ha dato il suo addio definitivo prima del match tra Groningen e Waalwijk. Durante il pre-partita ha dato un ultimo saluto ai suoi tifosi. Attorno a lui uno stadio pieno di striscioni di ringraziamento, mentre ai bambini erano state distribuite magliette con la scritta “Grazie, Robben“.

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Fonte nu.nl

Le parole– Dopo il saluto ha commentato: “Mi sarebbe piaciuto salutare da giocatore in uno stadio pieno, ma anche questo è bello. Da parte mia, un enorme grazie a tutti coloro che hanno un cuore affettuoso per Groningen”. Ma l’esperienza di Robben coi i Biancoverdi d’Olanda, come detto da Mark-Jan Fledderus, direttore tecnico del Groningen, durante l’addio di Arjen poteva non essere finita: “Grazie per tutto quello che hai fatto per il club l’anno scorso, ma non credo che questo sia un addio“. La seconda volta è stata invece quella definitiva, Arjen Robben, il fulmine mancino che a modo suo aveva reinventato il modo di interpretare il ruolo di ala, aveva detto addio definitivamente.