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Non è assolutamente mia intenzione fare una recensione o una critica di un libro monumentale come “Walden” di Henry David Thoreau, ma sento il bisogno di lasciare traccia di quello che mi ha lasciato. E mi ha lasciato davvero tanto, da riempirmi gli occhi di meraviglia e l’anima di un tepore unico.

“Walden” è ritenuto uno dei primi romanzi ecologisti della letteratura
È ancora molto attuale
Offre diversi spunti di riflessione sulla vita e sulla natura.
Il libro è il resoconto di quei due anni trascorsi in stretto contatto con la natura, lontano da un mondo dedito solo al guadagno e ormai privo di valori.

“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”.

Thoreau era un grande amante della natura e aveva capito che per l’uomo, al fine di migliorare se stesso, era necessario allontanarsi da un mondo in cui il mercantilismo e l’utilitarismo la facevano da padrone. Secondo lui la vita era un lungo cammino di elevazione morale, che nulla aveva a che fare con la religione, basato su un profondo lavoro di ricerca della propria identità. Questa fu una delle ragioni principali per le quali decise di intraprendere questa sorta di esperimento: dimostrare quanto fosse semplice vivere in armonia con se stessi e con la natura, rinunciando alle agiatezze della vita cittadina.

Nel libro troviamo descrizioni molto dettagliate su come costruirsi in piena autonomia un’abitazione, su come imparare a vivere dei frutti che la terra ci offre, ma soprattutto su come recuperare il contatto con la natura. Non mancano, tuttavia, anche riflessioni sulla politica di quel tempo, sull’economia e la democrazia, accompagnate da pregevoli incursioni filosofiche.

Un libro ancora attualissimo, che potrebbe cambiare la vostra visione del mondo!