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A poche settimane dal voto delle elezioni Europee il Movimento 5 Stelle, il partito politico fondato dal comico genovese Beppe Grillo nell’ottobre 2009, sta tirando le somme sull’attuale percorso. Dal 2021 la direzione del M5s è stata affidata al professore ed ex premier pentastellato Giuseppe Conte. Negli ultimi anni, complici anche alcuni cambiamenti come il “linguaggio” (dai vaffa di Grillo a quello più rassicurante e moderato di Conte) e le alleanze di governo con Lega e Partito Democratico e la gestione della pandemia Covid-19 hanno fatto scemare l’interesse degli elettori nei confronti del partito giallo.

Nelle ultime elezioni Europee, vero e proprio test per lo stato di salute dei partiti politici, il Movimento 5 Stelle ha raccolto il 9,98% dei voti, il risultato più basso della storia del partito pentastellato. Risultato che ha lasciato l’amaro in bocca a Beppe Grillo, un po’ come a Umberto Bossi dopo il calo dei consensi avuto dalla Lega nelle ultime consultazioni e che non ha risparmiato l’attuale leader del Caroccio Matteo Salvini dalle critiche.

Beppe Grillo sul futuro del M5s

Beppe Grillo, garante del Movimento 5 Stelle, dal Teatro romano di Fiesole, poco prima del suo spettacolo “io sono un altro” ha commentato il risultato delle elezioni Europee 2024 ponendo l’accento sulla gestione Conte e sul futuro del partito da lui fondato, di seguito le sue dichiarazioni riportate dall’Ansa: “E’ un momento storico, ho incontrato Giuseppe Conte, mi ha fatto un po’ tenerezza: ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo. Conte deve capire che io sono essenziale e non so come andrà a fine con lui… non è più il momento di gridare, è l’epoca di Conte, è una persona moderata. Il Movimento che abbiamo fatto forse non c’è più, dicono che forse siamo vaporizzati, forse è la parola giusta. Abbiamo fatto delle cose meravigliose”.

La replica di Conte

Il Capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, come riportato da Tgcom24, ha replicato alle parole di Beppe Grillo asserendo che: “Il destino del Movimento non è nelle mani di Grillo. È nelle mani di un’intera comunità che deciderà del suo futuro all’assemblea costituente del prossimo settembre.Abbiamo parlato un’ora e mezza, abbiamo scherzato, riso, l’ho lasciato in ottima forma, assolutamente coinvolto e pimpante. Poi lasciamogli fare liberamente le battute che ritiene”.

Sul futuro del partito, nei giorni scorsi si è espressa anche l’ex sindaco di Roma, Virginia Raggi, la quale aveva auspicato un ritorno alle origini, ovvero un partito alternativo al sistema fuori dall’area progressista. Dichiarazioni, quelle della Raggi, che non sono piaciute all’ex Premier il quale, come riportato da Tgcom24, ha replicato: “Che significa ritornare alle origini? Significa restart, rewind? Il contesto politico e sociale è completamente mutato. Se non lo riesci a interpretare, sei sempre più fuori”, ha spiegato Conte commentando le recenti dichiarazioni di Virginia Raggi. A chi gli ha chiesto se il campo prescelto fosse quello progressista, Conte ha risposto: “Assolutamente, poi se qualcuno ha inclinazioni di destra ne tragga le conseguenze”.