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Tra gli ordini del giorno dell’odierna seduta del Consiglio dei Ministri c’è anche la discussione sul cosiddetto “decreto Svuotacarceri” che punta a rivedere pesantemente la gestione delle carceri e del personale che opera negli istituti penitenziari.

Il problema delle carceri è tra i punti più importanti dell’operato del Guardiasigilli Carlo Nordio: tra il sovraffollamento degli istituti penitenziari e il numero di suicidi in aumento, il ministro della Giustizia deve controllare la situazione dei detenuti.
Il primo punto del decreto è l’istituzione di nuove comunità per accogliere alcuni tipi di detenuti.
Tra questi, troviamo i detenuti per reati minori, i detenuti tossicodipendenti o i detenuti a fine pena.
Lo Svuotacarceri si concentra anche sui detenuti stranieri, con l’obiettivo di far scontare le proprie pene nei paesi d’origine, il che alleggerirebbe il problema del sovraffollamento nelle carceri.
Anche le carceri per minori, vittime di un sovraffollamento ancora maggiore rispetto a quello delle carceri “normali”, dovrebbero subire un’analisi approfondita nel testo del decreto.
Non sono solo i detenuti gli oggetti delle riforme previste dal decreto: il testo si concentrerà anche sull’assunzione e la formazione di nuovi dirigenti e agenti di polizia.
Non sono previste, invece, modifiche per quanto riguarda gli sconti di pena, caldeggiati dall’opposizione, che critica fermamente i contenuti del decreto Svuotacarceri.

Il PD, tramite le parole di Debora Serracchiani, commenta:
“Gli ultimi annunci confermano che non cambierà niente, restiamo alle chiacchiere e pure col garantismo siamo a zero. Il sovraffollamento nelle carceri potrà aumentare, continuerà nel disinteresse la sciagura dei suicidi di detenuti e poliziotti penitenziari.”
L’obiettivo del ministro Nordio è rendere effettivo lo Svuotacarceri a partire da fine luglio.