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Il 27 giugno è una data particolare per l’Italia intera, in quanto ricorre l’anniversario della strage di Ustica; uno delle ultime stragi che hanno insanguinato la nostra nazione. Quell’arco temporale, segnato dagli scontri di giovani di opposte fazioni e degenerato nella nascita di gruppi terroristici come le Brigate Rosse e i Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), è passato alla storia come anni di piombo e della strategia della tensione. Dal il 12 dicembre 1969 e al 2 agosto1980, ovvero dalla bomba di piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, si sono verificate diverse stragi, molte delle quali rimaste ancora oggi senza colpevoli. La sera del 27 giugno1980, nei cieli sopra il basso Mar Tirreno, è esploso misteriosamente l’areo IH870 della compagnia aerea Itavia. Nell’incidente persero la vita 81 persone tra passeggeri ed equipaggio e, a distanza di 44 anni, ancora non sono chiare le dinamiche dell’accaduto.

Le ipotesi sulla Strage di Ustica

In seguito alla strage di Ustica le Procure di Roma e Palermo, di concerto con il Ministero dei Trasporti, avviarono le indagini per cercare se si fosse trattato di un tragico incidente areo o di un attentato. Furono tante le ipotesi circolate sul caso: dalla bomba a bordo del mezzo, messa dal militante dei NAR Marco Affatigato, all’abbattimento del DC-9 da parte di un missile lanciato da un caccia francese con l’intenzione di colpire un aereo libico.

Varie ipotesi, tante ombre ma nessuna verità. Alla tragedia, vissuta in modo particolare dai parenti delle vittime, si è aggiunta l’incapacità dello Stato italiano che a dopo oltre 40 anni non è ancora stato di dare una spiegazione.

Le parole del Presidente Mattarella nel quarantaquattresimo anniversario della Strage di Ustica

Stamane, in occasione del quarantaquattresimo anniversario della Strage di Ustica, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rinnovato il cordogli ai famigliari delle 81 vittime e chiesto ancora una volta verità sull’accaduto, di seguito le parole del Capo dello Stato riportate da Sky Tg24: “Nel cielo di Ustica, 44 anni or sono, si compì una strage di dimensioni immani. Rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo. La Repubblica fu profondamente segnata da quella tragedia, che resta una ferita aperta anche perché una piena verità ancora manca e ciò contrasta con il bisogno di giustizia che alimenta la vita democratica. La Repubblica non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricomporre pienamente quel che avvenne il 27 giugno 1980. Al tempo stesso la memoria è anche trasmissione, ai più giovani, dei valori di impegno civile che sorreggono la dignità e la forza di una comunità e le consentono di affrontare le circostanze più dolorose e difficili.

Nel giorno dell’anniversario desidero anzitutto rinnovare i sensi di una profonda solidarietà ai familiari delle vittime, che non si sono arresi davanti a opacità, ostacoli, distorsioni e hanno sempre cercato, pur in condizione di umana sofferenza, di fare luce sulle circostanze e le responsabilità della tragedia. La loro opera, unita a quella di uomini dello Stato che hanno compiuto con capacità e dedizione il loro dovere, ha contribuito a diradare nebbie e a ricostruire lo scenario di quel tragico evento. Sulla strada della ricostruzione della verità, passi significativi sono stati compiuti. Ne offre testimonianza il Museo per la Memoria di Ustica, aperto a Bologna. Al tempo stesso la memoria sia anche trasmissione, ai più giovani, dei valori di impegno civile che sorreggono la dignità e la forza di una comunità e le consentono di affrontare le circostanze più dolorose e difficili”.